Gaetano è un simpatico cinquantenne con energia da vendere e un sorriso contagioso. Ha contratto la poliomielite in tenera età, sviluppando degli handicap fisici che non gli hanno impedito di vivere una vita piena. Oggi ci racconta la sua storia, per lanciare un messaggio a chiunque viva una situazione di disagio psico-fisico: “non chiudetevi in casa, uscite e godetevi la vita!”. .
L’energia di un bambino vispo contro una malattia invalidante
Aveva solo due anni Gaetano, quando gli è stata diagnosticata la poliomielite. Una malattia particolarmente invalidante, che è degenerata gradualmente. Ero un bambino talmente attivo e curioso – ci rivela con orgoglio – che neanche una grave malattia come la polio poteva tenere a bada. Era il 1963 quando, a seguito della diagnosi, veniva ricoverato presso l’Ospedale pediatrico Salesi di Ancona. Era ancora un bimbo e si trovava ad affrontare una sfida fuori dal comune: avevo una gamba più lunga dell’altra, un ginocchio ricurvo, i piedi piatti… un po’ di tutto, insomma – continua Gaetano – eppure mi sentivo ‘normale’, anche forte se vogliamo. Quel bimbo, crescendo, ha conservato sempre lo stesso spirito, un’energia che lo portava a spingersi oltre l’ostacolo. Con lo sguardo compiaciuto ci regala un altro ricordo: facevo la verticale, camminavo sulle mani e riuscivo a scendere anche le scale sulle mani… ero una cosa fuori dal comune!
La degenerazione della malattia e le soluzioni di COI
Col passare del tempo, le malattie degenerative come quella di Gaetano presentano il conto. Quel ragazzo tanto attivo e vitale, ora uomo, inizia ad avvertire dei dolori insopportabili che gli rendono faticosa la camminata. Fino ai 40 anni riuscivo a godermi anche lunghe camminate, ho sempre amato la vita all’aria aperta e lo sport. Il mio preferito – ci tiene a ribadirlo – è sempre stato il nuoto. Si iscrive al CIP (Comitato Italiano Paralimpico), col quale ha iniziato un’attività sportiva agonistica.
Poi il dolore ha iniziato ad essere intollerabile, non riuscivo più a camminare. È così che Gaetano sente l’esigenza di cercare una soluzione e la trova rivolgendosi al Centro Ortoprotesico Italiano. Le sue speranze risultano ben riposte: grazie alle calzature realizzate su misura per lui, Gaetano riesce a riprendere a pieno ritmo l’attività sportiva. È così entusiasta che, nel periodo di ristrutturazione della piscina di Termoli, si avvicina al basket su carrozzina. È in quel periodo che ho realizzato l’importanza di essere seguito da professionisti seri, ci confida raccontandoci un altro aneddoto: i suoi compagni di squadra organizzavano spesso delle trasferte, delle uscite di gruppo, ma Gaetano non riusciva, con le sue fragili gambe, a stare al passo dei ragazzi con le veloci carrozzelle.
Si rivolge ancora a Centro Ortoprotesico Italiano, dove prova una nuova tipologia di scooter, leggero e pieghevole. Con questo nuovo strumento, Gaetano diventa perfettamente autonomo: lo scooter è talmente compatto da entrare nella sua Cinquecento e l’atleta riesce a partecipare alle trasferte organizzate con i compagni di basket. Riscopre il piacere di passeggiare, esce e si diverte, è parte di un gruppo, di una vera e propria famiglia.
Gaetano si sente fortunato: ha una vita piena, negli anni lavora prima come responsabile del servizio qualità in una cooperativa di catering e pulizie, poi in un centro di accoglienza per migranti. Torna periodicamente da COI per una puntuale revisione degli ausili che, da dieci anni, hanno cambiato la sua vita.
Gaetano sente l’esigenza di lanciare un appello: “vedo spesso persone con disabilità fisiche che si privano delle gioie di una vita attiva, chiudendosi in casa. A queste persone dico: la tecnologia fa passi da gigante, siamo sempre più in condizione di riappropriarci di uno spazio nella società e non dobbiamo mai arrenderci. Chiedete un consulto e, una volta trovato l’ausilio che fa per voi, uscite e godetevi la vita! Siamo in tanti, facciamo squadra.”